Approccio alla Prevenzione e al Contrasto del Cyberbullismo (Cyberbullying)
Leggiamo dal sito http://www.bullyingandcyber.net
Alcuni esperti (Mason, 2008; Willard, 2007) suggeriscono quanto sia importante per le scuole adottare azioni preventive per proteggere i propri studenti dalle prevaricazioni elettroniche e allo stesso tempo rispondere alle emergenze mantenendo un clima scolastico sicuro. Ciò implica essere informati su cosa è il cyberbullismo (cyberbullying), come influisce sugli studenti e su come si può creare un ambiente sicuro a scuola.
Le recenti ricerche (Supporting School Staff, 2007 – Safe to Learn Cyberbullying Guidance), infatti, indicano cinque punti chiave per affrontare il cyberbullismo (cyberbullying) ed offrire, allo stesso tempo, un efficace ed integrale approccio alla prevenzione:
• Comprendere e parlare del cyberbullismo (cyberbullying): è importante dare una corretta definizione di cyberbullismo (cyberbullying) ed essere consapevoli dell’impatto e delle conseguenze a livello emotivo ed il modo in cui differisce dalle altre forme di bullismo.
• Migliorare le esistenti pratiche e politiche di prevenzione: sviluppare nuove procedure per prevenire e rispondere in maniera efficace agli episodi di aggressione elettronica; mantenere un monitoraggio degli stessi ed assicurare la coerenza nell’investigare, supportare e sanzionare.
• Segnalare episodi di cyberbullismo (cyberbullying): tutto lo staff della scuola così come gli alunni ed i genitori devono comprendere l’importanza di segnalare immediatamente episodi di cui i ragazzi sono vittima o testimoni.
• Promuovere un uso responsabile delle nuove tecnologie
• Valutare l’impatto delle attività di prevenzione e contrasto al cyberbullismo (cyberbullying)
I ragazzi parlano del ruolo dell’insegnante in classe e sulla consistenza e chiarezza delle regole applicate a scuola rispetto ad episodi di bullismo e cyberbullismo.
Prevenire
Ogni scuola deve innanzitutto adottare una politica che sviluppi nei giovani un uso consapevole e responsabile di Internet e del cellulare:
• Regole chiare sull’uso di materiale, software ed accesso ai network forniti dalla scuola (computer, ambienti virtuali di apprendimento ed accesso ad internet).
• Utilizzare software filtro e di tracciamento su tutti i computer della scuola.
• Incoraggiare ed adottare programmi di prevenzione che comprendano lezioni su cosa è e quali conseguenze ha il cyberbullismo (cyberbullying) e, soprattutto, assicurarsi che gli studenti capiscano che pubblicare fotografie, video o informazioni private, mandare messaggi volgari on line o attraverso messaggi di testo con il cellulare ad un compagno di classe è una forma di bullismo. Le lezioni devono, inoltre, includere indicazioni per i testimoni (bystanders), cioè di coloro che assistono o hanno sentito parlare di episodi di cyberbullismo, nel segnalare e rispondere alle aggressioni.
L. Berdondini indica alcune linea guida che gli insegnanti possono utilizzare in classe rispetto alla responsabilità dei bystanders.
Secondo Papuzza (2008, Educazione e nuovi media, Mondadori) un utente sicuro e responsabile:
• “è in grado di utilizzare lo strumento da un punto di vista tecnico;
• riconosce e sa gestire le emozioni che possono emergere utilizzando tali strumenti;
• è in grado di assumersi le responsabilità finali delle proprie decisioni;
• è consapevole del rispetto che deve a se stesso e agli altri;
• è cosciente e partecipe dei propri diritti”.
Hinduja e Patchin (Activities for Teens: ten ideas for youth to educate their communities about cyberbullying) hanno individuato una “top ten” di attività che i giovani possono mettere in atto ed in cui è essenziale che loro possano essere soggetti attivi nel processo di prevenzione e contrasto:
• informarsi sul fenomeno;
• intervistare gli esperti;
• creare poster informativi;
• sviluppare website, blog o un gruppo su Facebook;
• guidare gli studenti più giovani, condividere le propri idee ed esperienze;
• parlare del fenomeno con i compagni più giovani e con i parenti;
• scrivere lettere ai giornali locali;
• creare un servizio pubblico di comunicazione sul fenomeno (creazione di video o post su Facebook e YouTube);
• produrre t-shirts creative, spille, adesivi;
• riesaminare gli interventi anti-cyberbullsimo nella tua scuola.
Consigli per gli insegnanti – Rispondere alle emergenze
Effettuare un’attenta valutazione della minaccia. Se l’episodio aggressivo avviene all’interno della scuola è necessario investigare immediatamente sull’accaduto; se avviene al di fuori della scuola è utile considerare quali azioni possono essere messe in atto per affrontare l’atto di prevaricazione:
• salvare i documenti, cioè copie di messaggi, websites e istant-message.
• identificare l’aggressore.
• supportare la vittima: fornire assistenza tecnica e supporto emotivo.
• monitorare il comportamento della vittima in modo che possa utilizzare le risorse della scuola come lo Sportello di Ascolto o altre forme di sostegno.
• parlare con gli studenti del cyberbullismo e dei suoi effetti.
Utilizzare strategie informali e formali di risoluzione:
• segnalare ai genitori della vittima e del cyberbullo di episodi conosciuti o sospetti.
• contattare la Polizia Postale se l’episodio riguarda una minaccia grave come violenza, estorsioni, pornografia.
Normativa
Regolamento recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria.
Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo.
Prot. n. 16 del 5/02/2007 (98,0 KB)
Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di “telefoni cellulari” e di altri dispositivi elettronici
Prot. N.30 del 15/03/2007 (72,6 KB)
Modifiche ed integrazioni al Dpr del 24/06/1998, concernente lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria
Utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche
Direttiva del 30/11/2007 (50,7 KB)
Commento allo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria