Secondo i dati della ricerca Ipsos realizzata per Save the Children, il 19% dei ragazzi italiani è connesso ad internet per più di 5 ore al giorno, di questi il 5%, a prevalenza maschile, supera le 10 ore quotidiane. La maggioranza, pari al 56%, trascorre su web dalle 2 alle 4 ore al giorno.
Tra i ragazzi aumenta il possesso di strumenti sofisticati – tablet (42%) e smartphone (71%) – a scapito dei più semplici e obsoleti le cui funzioni sono ormai tutte racchiuse nei dispositivi di ultima generazione. Questo si traduce in una connettività potenzialmente costante che può favorire il rischio di cyber bullismo.
Secondo lo studio per il ragazzi stessi il Cyber bullismo è più pericoloso delle droghe o delle molestie da parte di adulti. La scuola, come in passato, rimane la residenza elettiva del bullismo, che ha infatti radice nella relazione “reale” (scuola 80%, piazzetta 67%) e rinforzo nel virtuale (internet/cellulari 53%). Molti ragazzi, pari al 65%, affermano che quando una persona viene presa di mira lo è ovunque, sia nel mondo reale che virtuale.
Per esemplificare la situazione del fenomeno abbiamo realizzato un’infografica che spiega come si generano episodi di cyber bullismo, dalla scelta della vittima agli strumenti di condivisione.