Un caso al giorno di bullismo e #cyberbullismo nelle #scuole italiane. Lo rivela il Telefono azzurro, che durante lo scorso anno scolastico ha raccolto testimonianze e denunce di ragazzi finiti nel mirino dei persecutori del web. Un dato preoccupante, che riemerge in tutta la sua drammaticità in occasione della ripresa del dibattito parlamentare sul Ddl in materia di contrasto al cyberbullismo, approvata dal Senato.
Ma come arginare il fenomeno, talmente grave da provocare il tentativo di suicidio da parte del 10% delle vittime (dati Safer Internet Day 2016)? La parola chiave è formazione: di insegnanti, genitori, dei medici e del personale sanitario.
Di seguito quindi le 8 tipologie di cyberbullismo e i 5 segnali per riconoscere i teppisti online, stilati da Stefano Lagona (psicologo e psicoterapeuta,specializzato nel trattamento delle tossicodipendenze e delle nuove dipendenze):
- Flaming: messaggi on line violenti e volgari che hanno lo scopo di suscitare liti e battaglie verbali in un sistema informatico;
- Molestie (harassment): spedizione continuativa di messaggi volgari o di insulto volti a irritare e ferire psicologicamente la vittima;
- Denigrazione: messaggi che hanno lo scopo di danneggiare la reputazione della vittima;
- Sostituzione di persona (impersonation): il molestatore maschera la propria identità facendosi credere un’altra persona per utilizzare un profilo neutro e sferrare altri attacchi o reperire informazioni;
- Rivelazioni (exposure): il molestatore pubblica informazioni private o imbarazzanti riguardanti la vittima per metterla in cattiva luce o per farla vergognare;
- Inganno (trickery): ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate;
- Esclusione: il molestatore riesce ad escludere la vittima da un gruppo on line per emarginarla;
- Cyberstalking: il molestatore invia ripetutamente aggressioni e denigrazioni minacciose mirate a incutere paura nella vittima.
Quindi, i 5 segnali per riconoscere un cyberbullo:
- Aggressività (quale modalità di relazione con gli altri);
- Impulsività (associata all’incapacità di autocontrollo e riscontrabile nelle esperienze di prevaricazione sugli altri);
- Scarsa tolleranza alle frustrazioni e alle regole;
- Mancanza di empatia (che impedisce di comprendere sentimenti ed emozioni di chi subisce i suoi comportamenti);
- Mancanza di sensi di colpa rispetto alle proprie azioni.
*Fonte:«Agenzia DIRE»