Grooming – Adescamento di minori online attraverso internet

Il primo utilizzo del termine #grooming  nell’articolo 23 della Convenzione di Lanzarote a proposito di Solicitation of children for sexual purposes (http://conventions.coe.int/Treaty/EN/treaties/html/201.htm); per quanto il testo inglese della convenzione di Lanzarote usi la solicitation e mai grooming, il termine viene nuovamente impiegato in questo senso a livello europeo nello stesso anno 2007, in una Consultazione pubblica della Commissione Europea, datata 12.04.2007, avente lo scopo di rendere la rete più sicura, in particolar modo per i bambini; per essi uno dei maggiori rischi implicati dalla rete è individuato in «strangers “making friends” with them in order to abuse them (so-called grooming) [‘tentativi di entrare in intimità condotti da parte di estranei, allo scopo di abusare di loro (il cosiddetto grooming)’]»(Public consultation – Creating a safer online environment for children http://ec.europa.eu/information_society/newsroom/ 12.04.2007).

Grooming online

Nel significato di “adescamento di minore tramite internet” la prima testimonianza si trova nel “Corriere della Sera”, in un testo del dicembre 2006, anteriore quindi alla Convenzione di Lanzarote:

Il provvedimento introduce anche un nuovo reato: l’adescamento dei minori di 16 anni perpetrato, «anche tramite mezzi di comunicazione a distanza», da un adulto che cerca di ottenere la fiducia dell’adolescente in maniera amichevole («grooming») per realizzare le sue mire sessuali. Il ddl sarà presentato alle Camere «con l’auspicio di un esame urgente». («Ddl sulla violenza sessuale? No ai processi esemplari»,27 dicembre 2006).

A partire dal 2012, con la ratifica definitiva della convenzione di Lanzarote, l’uso trova legittimazione anche in sede istituzionale: oltre che in testi prodotti nell’ambito del Parlamento, se ne trovano due attestazioni, per quanto opportunamente virgolettate, nel sito del Ministero delle Pari opportunità.

In altre lingue europee in alternativa a grooming si impiegano spesso espressioni complesse: nella stessa lingua inglese si usano solicitation (of children for sexual purposes) nella lingua del diritto, e allurement, rispettivamente traducibili come ‘invito pressante’ e ‘allettamento, seduzione’. In Francia si parla di cyber-séduction (d’enfants) o, spesso affiancate come traduzione a grooming e virgolettate, le locuzioni manœuvres de séduction,manipulation psychologique e sollicitation d’enfants à des fins sexuelles; in Germania accanto al corrente sexuelle Anmache im Internet, dove Anmache corrisponde a ‘avvicinamento (per istaurare un contatto)’, il legislatore usa Kontaktaufnahmezu Kindern für sexuelle Zwecke) traducibile come ‘presa di contatto’, ‘approccio’. Infine lo spagnolo utilizza nel linguaggio giuridico Seducción de niños con fines sexuales e traduce grooming con manipulación de menores / de niños (en línea con fines sexuales).

* Fonte – Adattamento del più esteso articolo di Matilde Paoli – Redazione Consulenza Linguistica Accademia della Crusca

 

 

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