Lo studio Microsoft Digital Civility Index pubblicato nei giorni scorsi, rivela che il 65% delle persone intervistate (adolescenti e adulti di 14 paesi in tutto il mondo) è stato vittima almeno una volta di abusi in Rete.
Tra i più diffusi ci sono i contatti indesiderati (43%) e le molestie online (41%). E poi c’è l’hate speech, i discorsi di odio e intolleranza.
Secondo un’indagine dell’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo il 44% degli intervistati la considera grave ma se il 70% vorrebbe una censura da parte di siti e piattaforme c’è anche un 26,7% che pensa che queste frasi non dovrebbero richiedere interventi esterni.
I 5 principali rischi identificati sono: contatti indesiderati; cyberbullismo; trolling; Sexts (messaggi e immagini a sfondo sessuale); molestie online.
- Il 65% degli intervistati è stato vittima di almeno uno dei principali rischi online, in particolare di contatti indesiderati (43%) e molestie (41%). Si sale al 78% se si includono anche esperienze di amici e familiari.
Dal rischio virtuale a quello reale il passo è breve.
Il 51% ha incontrato di persona l’autore della minaccia (la percentuale sale al 58% tra i più giovani).
- Il 50% dichiara di essere estremamente preoccupato per la sicurezza online.
- Il 62% dichiara di non sapere dove trovare aiuto quando si imbatte in un rischio online. Sotto questo profilo, i giovani risultano però più informati rispetto agli adulti:
- Il 48% ha dichiarato di sapere a chi rivolgersi in caso di necessità.