Le conversazioni contenute nella #chat e le note vocali, salvate nella memoria dello #smartphone, possono avere valore probatorio in un processo nei confronti di chi le ha inviate?

Le conversazioni contenute nella chat e le note vocali, salvate nella memoria dello smartphone, possono avere valore probatorio in un processo nei confronti di chi le ha inviate?

Tali interrogativi d’interesse sempre più frequente e particolarmente delicati, anche considerando la leggerezza con cui spesso viene utilizzata questa app così potente, sono stati affrontati dalla giurisprudenza di merito e di legittimità, sia in materia civile che penale.

Nell’articolo linkato ecco  un’approfondita rassegna di sentenze utili per approfondire la questione e comprendere meglio se le le conversazioni contenute su WhatsApp possono avere valore di prova in un processo civile.

Alla fine dell’articolo, è inoltre disponibile una guida sintetica per chiarire in che modo possono essere correttamente prodotti in giudizio i messaggi e le note vocali in questione.

Informazioni su Cyberbullismo

Il Centro Nazionale di Documentazione e Ricerca Educativa sul Cyberbullismo (CE.N.D.R.E.CY) ha compiti di ricerca, monitoraggio, documentazione, sperimentazione e formazione in campo psicoeducativo riguardo ai temi del bullismo online, della violazione della privacy e della tutela dei dati personali, stimolando lo scambio e la collaborazione tra studiosi ed enti che condividono la mission.

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