Fonte – agi.it
You Pol’ è la prima app per poter denunciare in tempo reale con foto, messaggi scritti, link, siti web e video episodi di bullismo e spaccio di droga.
L’applicativo è scaricabile su tutti gli smartphone e tablet che utilizzano android e Ios, e consente di inviare immagini o segnalazioni scritte direttamente alle sale operative delle questure, anche se il segnalante si trova in una provincia diversa.
Il nuovo strumento digitale, realizzato dalla Polizia di Stato, andrà a sostituire il vecchio sistema basato sugli sms, uno strumento ormai obsoleto.
You Pol’ – E’ operativa solo nelle città di Roma, Milano e Catania. Bisognerà aspettare il prossimo febbraio per utilizzarla in tutti i capoluoghi di Regione. Da agosto 2018 sarà disponibile in tutte le città italiane.
Come funziona?
‘You Pol’ è l’app che permette di inviare immagini, video, segnalazioni scritte, link, siti web, in tempo reale alle sale operative della Polizia di Stato per denunciare episodi di bullismo o di spaccio. Un nuovo modo per denunciare alle autorità competenti fatti di cui si è testimoni diretti o notizie di cui si ha conoscenza indirettamente. Tra le possibilità messe a disposizione dell’applicazione c’è anche lna chiamata di emergenza: un pulsante di colore rosso con la scritta ‘chiamata di emergenza’ metterà in contatto direttamente l’utente con la sala operativa della Questura in cui si trova il dispositivo, grazie alla ‘georeferenziazione’ immediata del dispositivo segnalante e del luogo interessato dall’evento.
YouPol è a disposizione di tutti i cittadini e può essere usata sia attraverso una registrazione che in forma anonima. “You Pol – ha spiegato Franco Gabrielli – ha sostituito gli sms, che erano strumenti antiquati e che non erano molto usati, soprattutto dai più giovani.
Nell’app abbiamo consentito di fare segnalazioni anche in forma anonima, perché abbiamo ritenuto che possa esserci ancora una certa diffidenza. Ma auspichiamo che la forma della registrazione prenda sempre più piede e ciò comporterà un duplice vantaggio: da una parte certificare la comunicazione e dall’altra introdurre un meccanismo di consapevolezza e assunzione della responsabilità che nel nostro Paese deve essere coltivato nelle giovani generazioni”.