Coronavirus, bufale e fake news, audio drammatici dalle terapie intensive sulle chat, tesi complottistiche, autorevoli pareri scientifici… ondate virali di link condivisi da utenti social pronti a commentare, moltiplicare, postare senza tregua, senza alcuna mediazione riflessiva!
Il pericolo di un infodemia (“circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili“) farcita di hastag # al tempo dei social è altissimo! Numerose le iniziative adiniziare da TikTok per avvisare gli utenti ad evitare il #panico da tastiera!
L’inondazione social di servizi informativi affatto critici, piegano le nostre resistenze; siamo fragili di fronte all’incalzare mediatico di immagini e report che rappresentano paure e psicosi da allarme.
Alcune prudenze da tenere presente nella segnalazione di notizie false, fake news e bufale, legate alla pandemia da covid-19, tratte dal blog di Paolo Attivissimo.
“L’industria delle fake news, dei mitomani, della propaganda e degli sciacalli sta lavorando a pieno ritmo per ottenere visibilità o fare soldi sulle paure. In particolare, i mitomani sono in fregola.
(…) E’ inutile mandare a me, o ai miei colleghi debunker, l’ennesima segnalazione di allarmi sul coronavirus. Se lo fate pubblicamente, è peggio che inutile: è dannoso. Regalate visibilità a queste cialtronate e a questi sciacallaggi.
Per battere questa piaga delle fake news non dobbiamo diffonderle, neanche per denunciarle. Dobbiamo usare contro le fake news gli stessi metodi che usiamo per bloccare le infezioni: non corriamo dal medico a dire “Dottore, guardi, che cos’ho, sarà il coronavirus?” spandendo così il contagio. Serve la quarantena volontaria. Serve la prevenzione.
Ho quindi un solo consiglio: scegliete il silenzio.
Scegliete di non diffondere notizie incontrollate. Scegliete di non farvi fregare dai ciarlatani, dai seminatori di panico, dai complottisti e dagli imbecilli. Non fatevi ingannare dalle foto di articoli di testate giornalistiche: ne circolano parecchie falsificate intenzionalmente. Ascoltate gli esperti e cestinate qualunque “notizia” che non provenga da una fonte esperta e attendibile.
E per chi dice “ma questo video anonimo che ho trovato chissà dove su Internet potrebbe rivelare qualcosa di importante”, ricordate la regola di fondo del buon giornalismo: tutto quello che viene affermato senza prove può essere liquidato senza indagine. Non sta a noi debunker smentire: spetta a chi fa l’affermazione portarne le prove. Niente prove? niente fonti? Allora niente clic, niente inoltri, niente condivisioni, niente commenti.
Il coronavirus muore se lo isoli. Allo stesso modo, le fake news muoiono se le isoliamo. Postate gattini, non cazzate”.