Il 7 febbraio di ogni anno, a partire dal 2017 si svolge la” Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo a scuola”. Tutte le istituzioni scolastiche italiane, con il claim “Il Nodo Blu contro il Bullismo”, sono chiamate a dire “NO” al bullismo a scuola, dedicando la giornata ad azioni di sensibilizzazione rivolte non solo agli studenti ma a tutta la comunità educante.
A questa giornata si lega Il Safer Internet Day (SID2020), giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea. In Italia il SID 2020 si svolgerà giorno 11 febbraio 2020 presso il Museo Nazionale delle Ferrovie dello Stato di Pietrarsa, Napoli. L’obiettivo è di far riflettere studenti e studentesse sull’uso consapevole degli strumenti tecnologici e sul ruolo attivo che possono avere utilizzando la rete in modo sicuro e positivo.
“Together for a better internet” è il titolo scelto per l’edizione del 2020.
“La mattinata avrà come filo conduttore una riflessione guidata, relativa alle opportunità ed i rischi della rete, con interventi e attività che vedranno come protagonisti i giovani. L’iniziativa, organizzata dal Safer Internet Centre Italiano (SIC) – Generazioni Connesse e coordinata dal Ministero dell’Istruzione, si svolgerà in presenza di studenti e rappresentanti di Aziende, Associazioni e Istituzioni che aderiscono all’Advisory Board il tavolo ti consultazione del SIC.
La Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico, coordina tutte le attività del Safer Internet Centre, in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Save the Children Italia Onlus, S.O.S. II Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Skuola.net, Agenzia di stampa DIRE e l’Ente Autonomo Giffoni Experience.” (fonte GenerazioniConnesse)
L’Indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo del Presidente dell’Istituto nazionale di statistica in Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza (Roma, 27 marzo 2019), rappresenta dati drammatici.
“Quella attuale è, la prima generazione di adolescenti cresciuta in una società in cui l’essere connessi rappresenta un dato di fatto, un’esperienza connaturata alla quotidianità, indipendentemente dal contesto sociale di provenienza: nel 2018, l’85,8% dei ragazzi tra 11 e 17 anni di età utilizza quotidianamente il telefono cellulare. Il 72% dei ragazzi in quella stessa fascia di età naviga in Internet tutti i giorni. Questa quota è cresciuta molto rapidamente passando dal 56,2 al 72,0% nell’arco di un quadriennio. Le più frequenti utilizzatrici del cellulare e della rete sono le ragazze, l’87,5% delle quali usa il cellulare quotidianamente e il 73,2% accede a Internet tutti i giorni (quota che sale all’84,9% se ci si concentra sulle adolescenti tra i 14 e i 17 anni). L’accesso ad Internet è fortemente trainato dalla diffusione degli smartphone. Soltanto il 27,7% dei ragazzi, infatti, usa il pc tutti i giorni e questa quota è in forte calo rispetto al 40,5 del 2014. Il cyberbullismo ha colpito il 22,2% di tutte le vittime di bullismo. Nel 5,9% dei casi si è trattato di azioni ripetute (più volte al mese). La maggior propensione delle ragazze/adolescenti a utilizzare il telefono cellulare e a connettersi a Internet probabilmente le espone di più ai rischi della rete e dei nuovi strumenti di comunicazione. Tra le 11-17enni si registra, infatti, una quota più elevata di vittime: il 7,1% delle ragazze che si collegano ad Internet o dispongono di un telefono cellulare sono state oggetto di vessazioni continue tramite Internet o telefono cellulare, contro il 4,6% dei ragazzi. Vi è inoltre un rischio maggiore per i più giovani rispetto agli adolescenti.
Circa il 7% dei bambini tra 11 e 13 anni è risultato vittima di prepotenze tramite cellulare o Internet una o più volte al mese, mentre la quota scende al 5,2% tra i ragazzi da 14 a 17 anni. Bullismo e cyberbullismo tendono spesso a colpire gli stessi ragazzi: tra quanti hanno riportato di aver subìto ripetutamente azioni offensive attraverso i nuovi canali comunicativi una o più volte al mese, ben l’88% ha subìto altrettante vessazioni anche in altri contesti del vivere quotidiano”.
Secondo i dati dell’Osservatorio scientifico “Social Warning – Movimento Etico Digitale”, nel 2019 “emerge che insieme all’esposizione a contenuti e immagini pornografiche e ad episodi gravissimi di adescamento, il cyberbullismo è purtroppo ancora oggi il fenomeno più diffuso in cui i nostri ragazzi si imbattono on-line”.
Per il prof Dal Maso, Social media Coach e fondatore della no profit Social Warning “i dati dell’Osservatorio raccontano della difficoltà degli adulti rispetto all’impartire regole precise ed esplicite per vivere serenamente il web in famiglia, forse per il distacco e la sfiducia con cui molti di loro hanno sempre visto il digitale. Ma è sempre più necessario costruire un ponte tra genitori analogici e figli digitali per arrivare ad un sano equilibrio tra vita on-line e off-line”.