(Fonte – ilpost.it) Il ministro dell’Istruzione francese, Jean-Michel Blanquer, ha annunciato che dal prossimo anno scolastico l’uso dei telefoni cellulari sarà vietato agli studenti delle scuole elementari e medie. Il provvedimento, che era stato promesso in campagna elettorale dal presidente francese Emmanuel Macron, riguarderà tutti i bambini fino ai 14-15 anni.
La nuova regola estenderà il divieto anche ai momenti di pausa, vietando quindi l’uso del cellulare per tutto il tempo di permanenza degli studenti negli istituti scolastici.

(FRED DUFOUR/AFP/Getty Images)
Dal 2010 nelle scuole francesi è già in vigore un divieto che impedisce di consultare i cellulari durante le ore di lezione, mentre il loro uso è consentito nelle pause tra una materia e l’altra, a pranzo e durante l’intervallo.
La normativa italiana sull’uso del cellulare
L’ultima direttiva ministeriale (Direttiva 104 del 2007 ) risale al ministro Fioroni – “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti” (di seguito riportata):
Fioroni scriveva:
“In via preliminare, è del tutto evidente che il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponda ad una generale norma di correttezza che, peraltro, trova una sua codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti”.
Ed ancora:
“In tali circostanze, l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente – spiegava l’allora ministro – configurando, pertanto, un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e scoraggiare tali comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria dell’istituzione scolastica, a stimolare nello studente la consapevolezza del disvalore dei medesimi”.
L’allora ministro non solo si limitava a dare il suo parere in merito ma invitava le scuole, attraverso questa circolare, a prevedere nei regolamenti di istituto adeguate sanzioni secondo il criterio di proporzionalità, compresa quella del ritiro temporaneo del telefono cellulare durante le ore di lezione, in caso di uso scorretto dello stesso (fonte).
- Il divieto riguarda anche i docenti! Il divieto di utilizzare telefoni cellulari durante lo svolgimento di attività di insegnamento – apprendimento, del resto, opera anche nei confronti del personale docente (cfr. Circolare n. 362 del 25 agosto 1998 sotto riportata), in considerazione dei doveri derivanti dal CCNL vigente e dalla necessità di assicurare all’interno della comunità scolastica le migliori condizioni per uno svolgimento sereno ed efficace delle attività didattiche, unitamente all’esigenza educativa di offrire ai discenti un modello di riferimento esemplare da parte degli adulti (cfr Circolare Ministeriale 25 agosto 1998, n. 362)
Negli ultimi mesi il ministero ha chiarito l’intenzione di promuovere l’uso del cellulare e del tablet: un utilizzo non certo lasciato alla libertà dei ragazzi ma regolato e reso utile all’attività didattica.
D’altro canto già ai tempi della ministra Stefania Giannini, il sottosegretario Davide Faraone aveva preso le distanze da Fioroni: “Vogliamo garantire la possibilità di scegliere l’uso dello smartphone per finalità didattiche. La libertà di scelta deve essere garantita alle singole scuole, che in autonomia sceglieranno. Se dirigenti scolastici e docenti preparati ritengono che l’utilizzo dei moderni cellulari possa far crescere la loro didattica, le possibilità di apprendimento dei ragazzi, questo ministero li sosterrà”.
La riflessione non è ancora chiusa!